A differenza della donna che, di norma, si sottopone a visite ginecologiche preventive periodiche nel corso della sua vita, l’uomo purtroppo si trova spesso a sottoporsi alla prima visita andrologica solo quando avverte qualche fastidio o non riesce ad ottenere una gravidanza.

Nella diagnosi d’infertilità di coppia la visita andrologica è uno step fondamentale: la componente maschile nell’infertilità della coppia ha un’incidenza pari a quella femminile.

A cosa serve la visita andrologica per la diagnosi d’infertilità?

La visita andrologica, in realtà, non valuta solo eventuali fattori connessi all’infertilità. Esamina l’apparato genitale maschile, mediante l’ispezione e la palpazione dei genitali, e può diagnosticare, in maniera assolutamente indolore, eventuali problemi andrologici come la disfunzione erettile, il varicocele o l’eiaculazione precoce.

Come si svolge la visita andrologica per l’infertilità?

Lo precisiamo nuovamente per tranquillizzare i lettori: la visita andrologica è assolutamente non invasiva e indolore. Di norma inizia con un colloquio clinico in cui il medico andrologo chiede al paziente la sua storia clinica e la tipologia del suo stile di vita. Eventuali comportamenti come il fumo eccessivo o l’abuso di alcol possono infatti portare a condizioni d’infertilità.

La visita vera prosegue poi con l’osservazione e la palpazione dei testicoli del pene. Il medico andrologo ne valuta la forma, l’aspetto e le dimensioni. In alcuni casi potrebbe eseguire l’esplorazione rettale per verificare le condizioni della prostata.

Se il medico andrologo lo riterrà necessario, con l’obiettivo di indagare eventuali cause d’infertilità, potrebbe prescrivere degli esami di laboratorio specifici, primo fra tutti lo spermiogramma.

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